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Vedere-la-musica

VEDERE LA MUSICA
L'Arte dal Simbolismo alle Avanguardie
Rovigo, Palazzo Roverella
1 aprile - 4 luglio 2021

Mostra a cura di Paolo Bolpagni
Promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, con il Comune di Rovigo e l’Accademia dei Concordi,

Prenota la tua visita

NEWS

mercoledi 30 giugno 2021 ore 21.30 in Piazza Annonaria

I Quadri di un’esposizione di Musorgskij.
con la guida all’ascolto di Paolo Bolpagni
curatore della mostra, storico delle arti e docente al Conservatorio di Pavia.

L’immagine-guida della mostra è La grande porta di Kiev che Vasilij Kandinskij, genio dell’astrattismo, dipinse ispirandosi all’ultimo numero dei Quadri di un’esposizione del compositore russo Modest Musorgskij, come avremo modo di sentire – e di vedere – il 30 giugno alle 21.30 in Piazza Annonariaa Rovigo, nel concerto “multimediale” – promosso e organizzato dalla Fondazione – collegato alla mostra di Palazzo Roverella

i Quadri di un’esposizione verranno proposti dalla Tiepolo Brass Orchestra diretta da Andrea D’Incà nella spettacolare versione per ottoni e percussioni di Michael Allen, a cui si unirà una videoproiezione di opere esposte in mostra, a partire dai quadri di Kandinskij, che dei Quadri di un’esposizione sono una specie di versione “al quadrato”. Pittura messa in musica e musica messa in pittura, in uno scambio che risveglia le nostre facoltà immaginative.

I Quadri di un’esposizione sono una suite di quindici brani ispirati ai quadri e ai disegni di Viktor Hartmann, pittore e architetto, amico di Musorgskij. Capolavoro della letteratura per pianoforte solo del secondo Ottocento, i Quadri di Musorgskij furono orchestrati nel 1922 da Ravel: la magnifica orchestrazione raveliana decretò il successo internazionale di questa musica, poi trascritta e arrangiata per le formazioni più svariate, fino al celebre concept album di Emerson, Lake & Palmer.

Ingresso gratuito con prenotazione fino a esaurimento posti
sul sito www.fondazionecariparo.it
Le prenotazioni apriranno venerdì 25 giugno, a partire dalle ore 18. I possessori della Roverella Card avranno l’opportunità di assistere dalle prime file e di prenotare il proprio posto con un giorno d’anticipo rispetto all’apertura delle prenotazion

LA MOSTRA
Una lunga storia di intrecci tra musica e arti visive

Il tema dei rapporti tra la musica e le arti visive nell’età contemporanea ha conosciuto negli ultimi decenni una rinnovata fortuna critica, ma non è stato oggetto, in Italia, di mostre importanti che fossero in grado di presentare l’argomento in maniera organica. È giunto perciò il momento di dedicare un’esposizione di vasto respiro alle molteplici relazioni tra le due sfere espressive, dalla stagione simbolista fino agli anni Trenta del Novecento.

Paolo Bolpagni ricorda come, “alla fine del XIX secolo, si assista all’affermarsi in tutta Europa di un filone artistico che si ispira alle opere e alle teorie estetiche di un compositore carismatico e affascinante come Richard Wagner: i miti nibelungici, la leggenda di Tristano e Isotta, l’epopea del Graal, il tutto spesso condito di implicazioni esoteriche. A partire dal primo decennio del Novecento, però, la riscoperta di Johann Sebastian Bach e il fascino esercitato dalla purezza dei suoi contrappunti vengono a sostituirsi al modello wagneriano, non solamente in campo musicale. Infatti, il cammino in direzione dell’astrattismo troverà riscontro nell’aspirazione della pittura a raggiungere l’immaterialità delle fughe di Bach, alluse nelle opere di Vasilij Kandinskij, Paul Klee, František Kupka, Félix Del Marle e molti altri”.

Del resto, se è vero che il wagnerismo non esaurisce l’argomento per quanto riguarda l’età simbolista (si pensi alla fortuna iconografica di Beethoven, o all’ascendente del melodramma italiano), così, nel periodo delle avanguardie storiche, esistono diverse modalità secondo le quali la componente musicale fu assunta nelle arti visive o le influenzò.

Nel Cubismo e nel successivo Purismo emerge l’orientamento dei pittori – da Pablo Picasso al giovane Le Corbusier – a prediligere come temi di partenza delle loro opere violini e chitarre, forse perché introducono nel quadro le dimensioni della vibrazione acustica e dello scorrere del tempo.

Nella Vienna d’inizio Novecento Gustav Klimt, Oskar Kokoschka e Koloman Moser trovano nella musica un riferimento importante. E l’elemento sonoro ha un grande peso nel Futurismo italiano: Luigi Russolo, oltre che artista visivo, fu compositore. Ideò brani suonati da macchine costruite per produrre rombi, ronzii, crepitii, scoppi: gli “intonarumori”. Lo stesso Umberto Boccioni, al termine della propria vita, fu in stretto rapporto con il celebre pianista Ferruccio Busoni.

È con Vasilij Kandinskij e con Paul Klee, però, che la musica diventa davvero centrale, facendosi paradigma di una pittura che vuole liberarsi definitivamente dal concetto di rappresentazione. Negli anni del Bauhaus, peraltro, entrambi, allora colleghi di insegnamento, sperimentarono la traduzione grafica di ritmi e melodie, e Kandinskij lavorò come scenografo per l’allestimento dei “Quadri di un’esposizione” del compositore Modest Musorgskij.

Anche nel linguaggio astrattista del Neoplasticismo olandese di Theo van Doesburg troviamo una presenza importante di rimandi al mondo della musica. Che non mancano neppure nelle esperienze artistiche figurative che si affiancano e oppongono alle avanguardie, specialmente in Italia, dove operano Armando Spadini, Piero Marussig, Felice Casorati, Alberto Savinio e altri.

A emergere con forza, nella mostra “Vedere la musica. L’arte dal Simbolismo alle avanguardie”, è una lunga storia di relazioni, intrecci e corrispondenze. Evidenziando le infinite, originali sfaccettature delle interazioni tra l’elemento musicale e la pittura, la scultura e la grafica. Proponendo esempi emblematici, creando così una mostra-spettacolo di assoluto fascino.

 

 

Orari di visita
dal lunedì al giovedi dalle 9.00 alle 19.00
domenica e festivi dalle 9.00 alle 20.00

ogni venerdì e sabato del mese di giugno dalle 9.00 alle 22.30

In occasione del Maggio Rodigino, spostato a giugno, per tutto il mese i residenti di Rovigo e provincia potranno visitare la mostra “Vedere la musica. L’arte dal Simbolismo alle avanguardie” al prezzo ridotto di 5 euro.

In contemporanea
con questa mostra allestita nell’interno di
Palazzo Roverella nel dirimpettaio Palazzo Roncale,  
il pubblico potrà ammirare la mostra  I teatri del Polesine
anch’essa promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo con il Comune di Rovigo e l’Accademia dei Concordi.

 

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