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Restare giovani è una delle nostre più grandi chimere.

La vita media si è allungata e la nostra cultura sposta continuamente in avanti la soglia alla quale ci consideriamo anziani. Esistono teorie scientifiche e false teorie, diete e manuali che ci dicono come dobbiamo mantenerci in forma, come dobbiamo trattare il nostro corpo: tutto questo rende molto difficile capire, e anche accettare, come e perché il nostro organismo muta nel tempo.

Antonella Viola racconta le ragioni biologiche ed evolutive di un'esperienza universale, che ciascuno di noi attraversa a modo suo, con il proprio corpo, secondo tempi diversi. È il primo passo da compiere se vogliamo accogliere questo fenomeno regolando le nostre abitudini e il nostro stile di vita.

Perché invecchiamo? Come mai a un certo punto il tempo biologico delle donne finisce? Mentre l'età anagrafica è facile da svelare, come si determina quella biologica? Esiste un momento in cui il corpo comincia a invecchiare? Da sempre la scienza si interroga. Il nostro organismo cambia fin da quando siamo nati.

A partire dai primi giorni ha bisogno di stare in equilibrio, rigenerando tessuti e riparando ferite. L'invecchiamento vero e proprio, però, è legato alla perdita di funzione e ci espone a un rischio maggiore di sviluppare malattie. I mutamenti si accumulano nel tempo e ci rendono più fragili e vulnerabili.

Eppure, non tutti i segni legati all'invecchiamento sono deleteri per la nostra salute. I capelli bianchi non rappresentano un problema di salute, né ci rendono meno forti. Lo stesso vale per le rughe. E noi spesso impieghiamo più tempo e più risorse a tentare di nascondere questi segni innocui piuttosto che a mantenere i muscoli forti o il cuore sano.

Trovare il nostro equilibrio significa concentrarsi sulla prevenzione e sui segni disfunzionali, imparando a non respingere il tempo, ma ad accoglierlo.

 

L'autore

Antonella Viola è un'immunologa, docente e autrice italiana. Ha lavorato come professoressa ordinaria di Patologia generale presso il dipartimento di Scienze biomediche dell’Università di Padova e come direttrice scientifica dell’Istituto di ricerca pediatrica (Irp-Città della Speranza). Tra le sue pubblicazioni si ricorda: Danzare nella tempesta (Feltrinelli, 2021) e Il cibo buono. C'è più gusto a nutrirsi bene (Gribaudo, 2022) scritto insieme a Daniele Nucci.