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Premio Raise 2023

XXX Edizione

PREMIO RAISE 2023
Cerimonia di Premiazione

domenica 10 settembre 2023 ore 17.00 Castello di Arquà Polesine

Il Premio Raise nasce nel 1992 da un’intuizione di un migrante polesano giramondo per professione e poeta cantastorie per diletto: l’ingegnere Giuseppe Schiesaro. Raìse, cioè radici, premia autori di origine veneta che si esprimono in versi e in prosa purché nei dialetti della Lingua veneta

Ore 16.45 Spettacolo Sbandieratori di Arquà nel parco del Castello, con la presenza del gruppo Palio de Arquada con costumi del Trecento estense. Saranno presenti la Pro Loco di Arquà Polesine, la Biblioteca Civica, il Comitato per  Gemellaggi e varie autorità del Polesine.

Ore 17.00 Cerimonia di Premiazione presso il Parco del Castello con tre premiati della sezione poesia, tre premiati per la sezione prosa, un premiato sezione Veneti nel Mondo.
Durante la cerimonia verranno eseguiti stacchi musicali a cura dei Maestri di violino Emanuele Marchi e  Diego Bolognese.
La Giuria, altamente qualificata, sarà composta da: Natalia Gennari Periotto (Presidente), Fulvio Capostagno, Antonio Gardin, Francesco Lanzoni, Gabriella Monesi, Enrico Zerbinati (componenti).

I premi consistono in vetrosculture uniche con lavorazione a spacco con la tecnica della sabbiatura, poi dipinte a smalti colorati cotti a gran fuoco (650 gradi) della vetreria d’Arte F.lli Tomanin di San Bellino. Ci saranno inoltre tre segnalati nella sezione poesia, tre nella sezione prosa e uno nella sezione Veneti nel Mondo. A questi autori verranno consegnati quadri del noto pittore polesano Paolo Zambonin. I testi di vincitori saranno letti dal Gruppo Teatrale Proposta Teatro Collettivo di Arquà Polesine.

Al termine della cerimonia sarà inaugurata in via XX Settembre, presso il Centro Studi Etnografici Vittorino Vicentini di Arquà Polesine, e in una sala comunale in via Garibaldi, una mostra espositiva del Liceo Celio Roccati, sezione Artistica, dei lavori eseguiti dagli studenti per il premio Raise 2023. La mostra rimarrà aperta per diversi giorni onde poterla fare visitare da diverse fasce di pubblico. 

Un ringraziamento a tutti i poeti che hanno partecipato con i loro testi a questa trentesima edizione del premio; alle Scuole Primaria di Arquà Polesine, di Pincara, di Fratta, al Liceo Paleocapa di Rovigo, al Celio Roccati di Rovigo, sezione Artistica e sezione Linguistica, al Liceo Cotta di Legnago, all’Istituto per Geometri Bernini di Rovigo, all’Istituto Alberghiero Cipriani di Adria; a tre eccellenze del territorio polesano per la loro gentile collaborazione, con i loro testi che verranno inseriti nel volume: Cooperativa Pescatori Scardovari di Porto Tolle, Museo dell’Ocarina di Grillara di Ariano Polesine e Museo della Giostra di Bergantino; a tutti coloro che hanno collaborato con i propri scritti alla stesura del volume; a tutti gli sponsor che hanno contribuito con il loro sostegno alla realizzazione del premio. ( Luigi Carlesso Assessore alla Cultura)

Sbandieratori
Tamburini

IL DIALETTO
Il premio Raìse esprime la nostra affezione alla terra polesana e veneta, a quei dialetti che la sua gente non dimentica e non vuol perdere. Il dialetto, è la lingua della vita e questa vita si esprime in prosa e in poesia con un andamento da antico filò, un intrattenimento mai dimenticato pur nel mutare dei tempi e delle comunicazioni. 

In questo momento della storia siamo chiamati a generare nuovi linguaggi, non possiamo fermare il divenire; dobbiamo cercare quell’equilibrio fra passato e futuro, ma senza dimenticare le nostre radici.

La lingua italiana, infatti, non ha sostituito il dialetto nella vita di tutti i giorni, nei rapporti familiari e sicuramente entrando in un caffè o in un campo sportivo la parlata che si sente è quella dialettale, la lingua familiare. 
Il dialetto è importante non come forma in sé o moto nostalgico, ma come necessità di esprimere e ritrovare quella forma spontanea dell’essere che accoglie la vita in tutti i suoi aspetti. Da più parti, non solo nella nostra terra, emerge la necessità del recupero delle radici: già Pier Paolo Pasolini ne aveva insegnato l’importanza, hanno continuato a farlo Fellini, Andrea Zanzotto e altri.

Le esistenze di un tempo non troppo lontano, grazie ai poeti che presentano le proprie opere, rivivono in quel magico specchio che è da sempre la poesia vera alla quale non fa difetto l’uso di una lingua ‘minoritaria’.  I poeti infatti non credono che il dialetto sia “un relitto del passato arrugginito e da buttare”. 

In questo spirito nasce il premio Raìse, manifestazione letteraria nata grazie al Sindaco di allora Pietro Marangoni e all’ ingegnere arquatese Giuseppe Schiesaro, emigrato in America, per valorizzare e mantenere viva la lingua dialettale veneta, promossa ogni anno dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Arquà Polesine


ACCANTO ALLA PAROLA L' IMMAGINE
Accanto alle storie tramandate oralmente, poi trascritte, i dipinti immortalano l’attimo. Sono linguaggi diversi che arrivano direttamente ai sensi e ispirano altrettante emozioni. E il premio Raise 2023, si arricchisce della creatività di un artista rodigino che ha saputo fare del colore la propria passione. “Ho cominciato a dipingere per piacere personale. Avevo 40 anni e copiavo i quadri di un' amica di Trento. Lei li vide e mi disse: Paolo, basta copiare, hai il senso del colore. È ora che tu crei qualcosa di tuo”. Inizia così la storia di Paolo Zambonin pittore, originario di Castelguglielmo, che nel 2023 festeggia i 45 anni di carriera. In questa edizione del premio Raise tra i premi e i riconoscimenti a vincitori e segnalati, ci sono alcune tele che l’artista ha voluto donare all’Amministrazione comunale e, indirettamente, a coloro che verranno omaggiati di queste preziose creazioni.

Per informazioni:  tel. 0425.91051

www.comune.arqua.ro.it      info@comune.arqua.ro.it

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