Approvato dalla Regione Veneto con Dec.n.711 del 04/06/2019
Quando Gigli, La Callas e Pavarotti...
TEATRI STORICI DEL POLESINE
Rovigo, Palazzo Roncale
la mostra è stata prorogata al 4 luglio 2021
Mostra a cura di Maria Ida Biggi con Alessia Vedova, da un progetto di Sergio Campagnolo. Campagna fotografica di Giovanni Hänninen; videomaker Alberto Amoretti. Promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.
Il Polesine terra di teatri
La passione per l’opera, il teatro, la musica, il balletto erano (sono) di casa nel Polesine. Non solo nella città capoluogo, Rovigo, ma in tutto il territorio. Basti pensare che c’è traccia documentata di almeno una cinquantina di teatri, attivi anche in paesini di poche anime, persi nel Delta del Po. Un fenomeno che per capillarità di presenze, in un territorio marginale e complesso com’era quello del Polesine, è davvero unico.
Teatri nati, quasi tutti, dalla volontà di gruppi di privati che si sono tassati per costruirli e poi per sostenerne l’attività. Soprattutto musicale, quasi gareggiando l’un l’altro per poter ingaggiare le migliori compagnie o per mettere in scena proprie “produzioni”, come si direbbe oggi. Proprio perché derivano di una “società” di persone, presero il nome di Teatri Sociali.
Della stragrande maggioranza di questi teatri non resta che la memoria negli archivi. La grande crisi, che già aveva cominciato a mordere da tempo, si fece drammatica nel Novecento, quando il Polesine visse una delle sue epoche più difficili. Il substrato sociale che aveva voluto e sostenuto questi teatri si era via via indebolito e sfaldato. Molti di essi vennero abbandonati o abbattuti, altri trovarono una sopravvivenza, anch’essa effimera, come cinema. Poi il buio.
Oggi, di questo straordinario patrimonio, sopravvivono 7 teatri storici. Sei di essi sono attivi: il Sociale di Rovigo, innanzitutto, il Comunale ed il Ferrini ad Adria, e quelli di Badia Polesine, Loreo e Lendinara. Tutti restaurati anche grazie al concorso di Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, che promuove questa mostra. Per il settimo teatro, quello liberty di Castelmassa, il restauro è in corso.
Va detto che di teatri in Polesine oggi ne sono attivi altri oltre ai 7 in mostra. La selezione è stata compiuta tendo conto di diversi parametri: data di apertura, interesse architettonici, livello dell’attività artistica.
La storia di questi 7 teatri è costellata di grandi debutti, di prime di opere poi diventate celebri, di piccole grandi vicende che sono parte della storia italiana della musica e del costume.
Tra i tanti debutti, quelli di Beniamino Gigli, appena prima dell’entrata dell’Italia nelle Grande Guerra, ne La Gioconda di Ponchielli; nel ’44 a debuttare a Rovigo fu Renata Tebaldi nel Mefistofele di Arrigo Boito.
Ma dal Sociale sono passati anche Maria Callas, nel ’48 nel ruolo di Aida, e nel 1962, Luciano Pavarotti nei panni del Duca di Mantova nel Rigoletto... Al Comunale di Adria la prima tappa dello storico tour dei giovanissimi Genesis, ma di episodi altrettanto memorabili, i teatri del Polesine ne possono raccontare davvero tanti.
Un allestimento spettacolare
Spettacolo, atmosfera, musica e tecnologia sono stati messi in scena al Roncale di Rovigo per rendere realmente “mitica” l’attesa mostra “Quando Gigli, la Callas e Pavarotti… I Teatri Storici del Polesine”
La mostra presenta i 7 teatri attraverso documenti originali (affiches, libretti d’opera spesso autografati dai maggiori compositori, foto dedicate dai grandi interpreti, diversi e importanti filmati, scenografie, costumi… Descrivendoli nella loro architettura attraverso le immagini di un grande fotografo – Giovanni Hänninen – e di un abile videomaker, Alberto Amoretti. Attingendo alla realtà aumentata per consentire ai visitatori di entrare dentro questi teatri, vivere l’emozione degli eventi musicali che hanno ospitati.
Per poi uscire da Palazzo Roncale e andarli a visitare di persona, perché nessuna immagine e nessun documento riusciranno mai a trasmettere l‘emozione che si prova nell’entrare in un teatro carico di storia, in un mondo dove musica e fiaba, magicamente si fanno realtà. Di “presenze” che si riverberano nei palchetti e sui velluti.
Orari di visita
dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00
sabato, domenica e festivi dalle 9.00 alle 20.00
In contemporanea
con questa mostra allestita nell’intero Palazzo Roncale, nel dirimpettaio Palazzo Roverella
il pubblico potrà ammirare
la grandiosa esposizione “Arte e Musica”
ideata e curata da Paolo Bolpagni,
anch’essa promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo con il Comune di Rovigo e l’Accademia dei Concordi.