UN FIORE PER GIACOMO
Matteotti, a cent'anni da un discorso

Il recital "Il mio Giacomo Matteotti", attraverso brani, musiche, immagini e video, intende seguire le tappe più importanti del martire polesano a partire dai suoi 14 anni, la sua prima iscrizione al partito socialista, la fondazione della prima camera del lavoro in Polesine, i suoi discorsi contro la guerra. In piazza Matteotti parlava contro la guerra, dice Gobetti, con linguaggio da Cristiano ed il poco noto confino in Sicilia.

Achille Ferrari nel suo racconto "Il mio Matteotti, partendo da testi originali da lui rielaborati, è riuscito ad evidenziare i sentimenti, le determinazioni e le paure del giovane Matteotti.  Racconta questi suoi sentimenti soprattutto attraverso l'esamina dell'intenso rapporto epistolare con la moglie Velia.

Presenta la sua attività di studioso, organizzatore ed attivista appassionato, e soprattutto di amministratore in alcuni comuni del Polesine: nel 1908 consigliere comunale  a Fratta Polesine, poi sindaco a Villamarzana, a Lendinara, a Badia Polesine,  a San Bellino, Boara Polesine, consigliere provinciale dal 1910 al 1916,  quando è obbligato a dimettersi.

Per lui l’impegno politico diventa un imperativo morale, un dovere da compiere, una responsabilità di cui rendere conto. Un'aspirazione alla libertà ed ad una giustizia sociale continuamente insidiata dalla violenza squadristica del fascismo. Una determinazione nell'evidenziare i soprusi dei seguaci di Mussolini che lo portano inevitabilmente all'estremo sacrificio.